venerdì 13 dicembre 2013

ll calendario poetico di Sandra Carresi

SANDRA CARRESI - VALERIANO DALZINI: POESIA E PITTURA


Sandra Carresi: Poesie. TraccePerLaMeta edizioni. 2014


CALENDARIO ARTISTICO IMPREZIOSITO DALLE POESIE INTENSE DI SAMDRA CARRESI  E DAGLI AFFRESCHI NOVATIVI DI VALERIANO DALZINI: UN MELANGE DI RAFFINATA SENSIBILITA' CHE OFFRE UNA VISIONE EMOTIVAMENTE AVVINCENTE PER L'INDAGINE PROFONDA SULL'UMANO VIVERE. LA NATURA A CUI RICORRONO I DUE ARTISTI  E' DI ESTREMO LORO AUSILIO NEL RITRATTARE, SIMBOLICAMENTE, LE VICENDE UMANE




LASCIA CHE SIA


Lascia che sia
il vento,
a parlare in una
lingua antica 
e dimenticata,
sarà poi la pelle,
ad interpretarla
e ad assaporarla.

Lascia che sia
la fresca brezza,
a portare delicatezza.
Lascia che sia
l'aurora,
a dar vita
ad ogni sfumatura.

Sandra Carresi



DICEMBRE


Affresco di Valeriano Dalzini, poesia di Sandra Carresi

venerdì 22 novembre 2013

Sandra Carresi è finalista al IV Premio Lett. Internazionale Agemina per la poesia edita



SANDRA CARRESI SI E'  CLASSIFICATA FRA I 5 FINALISTI NELLA IV EDIZIONE DELL'IMPORTANTE PREMIO LETTERARIO "AGEMINA", FIRENZE, CON IL LIBRO:
LE ALI DEL PENSIERO 
  


"... Ma è la natura con i suoi colori, con le sue immagini sapide di vento e di mare, di albe rigeneranti, di tramonti terminali, di colli declinanti al piano leggeri e fugaci, ad accompagnare le confessioni erotico-esistenziali, o immaginifico-confidenziali della poetessa. Ed è soprattutto in queste pagine di fede e di amore che si fa più presente con i suoi abbrivi rappresentativi. Lì, dove il linguaggio traduce la polpa di un’anima volta a ritrovarsi in un dire più allegorico e allusivo. C’è qui una natura docile e generosamente disponibile a rivestire con i suoi corpi le effusioni emotive; a ricorrere a combinazioni cromatico-figurative per dare consistenza al poetare..." (Dalla recensione di N. Pardini).

domenica 6 ottobre 2013

Sandra Carresi inserita nel sito "Opera uno" e intervistata

SANDRA CARRESI. Autrice di Poesia e Narrativa
Posted on: 4 ottobre 2013
Sandra CarresiSandra Carresi è nata a Firenze nel 1952 e scrive dal 1999.
Da circa quattro anni pubblica racconti brevi e poesie su siti web letterari.
Dal 2009 al 2013 ha pubblicato alcuni libri di poesia e narrativa.
Nel 2013  si è classificata al primo posto nel Concorso di Creatività letteraria con il suo più recente libro di poesie, “Le ali del pensiero”.
Di Sandra Carresi Opera Uno propone un’intervista e la presentazione del libro “Le ali del pensiero“.
Etichette:
 
http://operauno.wordpress.com/2013/10/04/sandra-carresi-poesie-e-racconti-brevi/



LE ALI DEL PENSIERO

libro-le_ali_del_pensieroLE ALI DEL PENSIEROdi Sandra Carresi
Libreria Editrice Urso
Questo volume è risultato vincitore del Concorso di Creatività Letteraria 2013 per la sezione Opere edite con la seguente motivazione:
« Per aver saputo rappresentare nei propri versi, profondi e sentiti, la continua riscoperta della vita in un susseguirsi di emozioni legate alla forza dei sentimenti, intesi come nobilitazione dell’animo umano e grande supporto per affrontare i disagi dell’esistenza ».
Così l’autrice parla della sua opera:
« La poesia per me è terapia. È la voglia dell’anima di prendere il volo ed esprimere, a volte anche graffiando, i disagi, le salite della vita, ma, non solo, anche le gioie, ed ancora, la necessità di rispolverare i ricordi proprio per riviverli  e riassaporarli.
Nel mio libro “Le Ali del Pensiero“ c’è dentro tutto un anno, forse pienamente sofferto ma anche arricchito perché questo, in realtà, è il risultato della poesia: stare bene dentro, sereni nell’anima per poterle dare quelle ali per volare “Altrove”, per poi tornare alla realtà del vissuto quotidiano, accogliendolo con la gioia nel cuore ».
Alcuni versi tratti dalle poesie del libro:
“Suonano vecchi tromboni / a cavallo del secolo, / musica antiquata per ogni età”
“Sorprendi, Uomo / il tuo cuore, / torna a riprendere / il tuo antico pensiero”
“Mentre le tue narici frugano / il terreno, / Io mio avvolgo nel profumo di gelsomino / e delle rose curate nei giardini”


Intervista con Sandra Carresi

Sandra Carresi  risponde ad alcune domande sul suo libro “Le ali del pensiero” e sulla sua attività letteraria.

“Le ali del pensiero”: perché ha scelto questo titolo per il suo libro di poesie?
Il pensiero  è sempre dentro l’anima  e spazia, sia nel giorno, che nella notte. Io ho voluto fermare i miei pensieri sulla carta, affinché rimanessero fermi per il tempo che verrà. Un po’ come fermare il tempo senza farsi male.

Come nasce la poesia dal pensiero?
Il pensiero si trasforma in poesia trascinato dal fascino e dall’amore per tutto quell’immenso verso cui lo sguardo azzarda il suo respiro, e lo fa, sì per l’amore verso la vita, l’arte, il sogno, ma anche per sottrarsi alle angustie del quotidiano, alle solite immancabili salite della vita.

Qual è il suo stile poetico? Da quali elementi nasce la sua ispirazione?
Il mio stile poetico è libero e ricorre ad assonanze, e consonanze, a rime interne, cercando di rendere la poesia armonica, avvincente in un completo abbraccio tra la forma e l’imput emotivo. Per quanto riguarda l’ispirazione… direi di essere un’ottima osservatrice e ascoltatrice. So carpire con gli occhi e ascoltare il mio interno, che sono poi, le mie necessità.

Cos’è per lei la poesia? Come riesce a conciliarla con le esigenze e gli imprevisti della vita quotidiana?
Per me, la poesia è terapia. È semplicemente un’arma bianca. Ne ho bisogno per vivere il quotidiano, per esternare gioie e sofferenze, trovando poi, in seguito, la forza necessaria per ogni soluzione. Riesco a conciliarla con gli impegni quotidiani, magari anche girando col mestolo un minestrone, perché il mio pensiero è costante, in ascolto dentro, con l’osservazione fuori, sia sulla natura, con i miei simili, con gli animali che adoro. Potrei scrivere poesie anche sui sassi o sulle passeggiate in compagnia del mio cane, sui volti conosciuti o quelli di passaggio… quando mi siedo al pc ho già in mente il mio pensiero.

Cosa sa cogliere in più l’occhio del poeta, che altri non sanno individuare?
Il poeta sa cogliere di più di altra persona, perché “sa ascoltare l’oltre” sia con la fantasia sia con l’anima. Probabilmente è una questione di sensibilità maggiore o, semplicemente, di allenamento.

Si dice che i poeti abbiano “la testa tra le nuvole”: secondo lei c’è un fondo di verità in questa affermazione?
Non sono d’accordo sulla frase, per me scontata: poeta – testa fra le nuvole. Il poeta non si limita a parlare di sole, luna, stelle. Egli possiede, a mio avviso, una buona conoscenza di se stesso, di ciò che lo circonda, ed esterna appunto, sì, la gioia di una serata stellata, ma va anche oltre quelli che sono i problemi, le angosce, i mali di un mondo che non è affatto come noi vorremmo. Non dà certo ricette risolutive, ma ne parla e pone la discussione anche se in chiave poetica. Il poeta cerca di capire, intendere tutto quel patrimonio che alimenta la vita, traendo magari, aspetti positivi del vivere.

Pensa che il mondo sarebbe migliore se tutti fossero poeti?
No, non penso che il mondo sarebbe migliore se tutti fossimo poeti. Ognuno deve fare la sua parte e al meglio, ciò per cui è portato. Penso, tuttavia, che il mondo dovrebbe avvicinarsi di più alla lettura, alla poesia stessa, come specchio di vita e riflessione interna.

La poesia coltivata come passione, nel leggerla o nel comporla, può aiutare a vivere meglio?
La poesia, sicuramente, almeno a mio avviso, aiuta a vivere meglio, perché è un raccontarsi allo specchio, è mettere a nudo l’anima, non sentirsi solo, avere una buona conoscenza dell’Io per fronteggiare, poi, la passerella della vita.

Secondo lei Internet è un buon mezzo per diffondere la poesia?
Internet è sicuramente un  ottimo mezzo di diffusione per farsi conoscere, per condividere con altri il proprio pensiero vestito di gioie, speranze e angosce. La poesia è un vestito che può tornare bene a molti. Tuttavia, recitarla dal vivo trasmette altre sensazioni ed emozioni.

A quali generi di lettori si rivolge? Cosa offre ai lettori dei suoi versi? Intende trasmettere dei messaggi?
Le mie poesie sono rivolte a più generazioni. La poesia non si spiega. Se arriva, hai emozionato. Qualcuno si è ritrovato e… questo è il massimo che si può ricevere. Come messaggio, vorrei infondere la speranza, sempre, la determinazione e la combattività per ogni respiro vitale. Ogni ostacolo, ogni percorso faticoso e difficile contiene per tutti quella cima dove si riprende a sognare, a volare, e quella luce, anche se fioca, può regalare quell’alba per ripartire a vita nuova. Il mio, che sia un volo di tortora o di aquila, graffiante o bagnato dalla pioggia battente, vuole essere l’opportunità di rielaborare dolori e curare ferite inferte dalla vita, mantenendo la speranza e la positività di raccogliere entusiasmo e trasmetterlo al lettore in un linguaggio agevole, fresco e immediato, scegliendo, sempre, la Vita.

martedì 24 settembre 2013

"Battiti d'ali nel mondo delle favole" di Carresi e Desiderato presentato a Firenze

Venerdì 19 settembre alla Biblioteca Pietro Thouar di Firenze la scrittrice e poetessa SANDRA CARRESI ha presentato il suo libro di racconti "Battiti d'ali nel mondo delle favole" scritto assieme a MICHELE DESIDERATO e illustrato da MICHELA DEL DEGAN.
L'evento è stato presentato da ANNAMARIA PECORARO, poetessa e scrittrice.

Di seguito il commento critico al volume scritto da MARZIA CAROCCI, poetessa e scrittrice:

Scrivere un libro di favole, non è assolutamente facile né semplicistico.
L’importanza del periodo infantile, sta nell’esempio degli adulti, nell’educazione al rispetto, alle cose, all’altro.
Una fiaba, attraverso la propria morale è un’educatrice fondamentale specie se chi a leggerla con il proprio figlio o figlia siano gli stessi genitori, pronti a specificare il senso e la comprensione al testo magari costruendo un ragionamento che porti il bambino a un’accettazione senza forzarne il concetto.
Letterature intere si sono occupate di questo argomento; chi di noi non ricorda una fiaba , conoscendo attraverso questa, la paura, la curiosità, la risposta e la giustizia?
Chi non è stato dalla parte del giusto durante la lettura? Quante volte abbiamo sperato che in fondo al racconto il male fosse sconfitto? Tutto questo è il cammino fondamentale pedagogico dove è in formazione la logica, il raziocinio, la tendenza a stare da una parte o dall’altra.
Scrivere fiabe è apportare in un periodo particolare della crescita, un’ancora di salvataggio dove tutto ancora è possibile e la speranza fortifica la tendenza alla chiusura.
Sandra Carresi e Michele Desiderato, hanno scritto a quattro mani, sedici racconti che non hanno come protagonisti le icone consuete, ma uomini e donne, bambini e bambine che vivono la magia in luoghi e situazioni molto vicine al nostro quotidiano ovviamente enfatizzate con la fantasia che obbligatoriamente serve all’immaginario /irreale regalando le opportunità di spaziare e migrare in quel mondo dove la morale è ricerca del giusto, del bello e del vivere con armonia magari nel volo di un sogno ad occhi aperti e questo grazie anche all’apporto delle illustrazioni disegnate da Michela Del Degan.
Sandra Carresi è una poetessa e scrittrice che sa sottolineare le giuste espressioni, vuoi per imprimere i giusti condizionamenti vuoi, nel caso della poesia, trascinare in una sensibilità che va oltre l’inutile materia, dove l’incanto trasforma il senso e la parola si nutre di musiche e colori.
A Sandra dico grazie per la sua bellezza interiore che riesce a farsi vedere attraverso il suo sorriso e i suoi occhi eternamente buoni con lei mi complimento del suo non essere mai sopra le righe, mai alla ricerca edonistica ma sempre , costantemente a condividere i suoi pensieri ricchi di educazione morale e canti di poesia.


Di seguito, invece, il video integrale della presentazione:


lunedì 2 settembre 2013

"Battito d'ali nel mondo delle favole" di Sandra Carresi, recensione di Lorenzo Spurio

Battiti d’ali nel mondo delle favole
Di Sandra Carresi e Michele Desiderato
TraccePerLaMeta Edizioni, 2012
Pagine: 141
ISBN: 9788890719011
Costo: 10 €

Recensione di Lorenzo Spurio


L’anno scorso assieme a Sandra Carresi, scrittrice fiorentina, ho scritto e pubblicato un libro di racconti dal titolo “Ritorno ad Ancona e altre storie” (Lettere Animate, 2012) che abbiamo felicemente presentato a Firenze ed ha ottenuto varie recensioni positive. In molte di esse si sottolineava come due autori distanti per provenienza geografica ed età avessero dato vita a un libro la cui scrittura era fluida e senza zone di confine che dicessero al lettore dove terminasse la scrittura di un autore e iniziasse quella dell’altro. Devo confessare che è stata un’esperienza di scrittura molto positiva e interessante che ha dimostrato una certa affinità letteraria con Sandra, persona che si caratterizza per la una grande disponibilità e collaborazione con gli altri. Non è un caso che prima di quel libro scritto con me avesse pubblicato con ilmiolibro “Battito d’ali nel mondo delle favole”, scritto assieme a Michele Desiderato. Quel libro, rivisto, ampliato e dotato di illustrazioni opera di Michela Del Degan, è stato pubblicato da TraccePerLaMeta Edizioni con lo stesso titolo. Il procedimento di collaborazione che ha interessato Sandra e Michele, però, è stato differente dal nostro operato con “Ritorno ad Ancona” in quanto Desiderato ha principalmente ricoperto la vena ispiratrice delle storie narrate che poi Sandra, grazie alla sua abile penna, ha trasposto e “fatto nascere” sulla carta.

Il libro in questione è una raccolta di racconti piuttosto brevi che utilizzano un linguaggio semplice e pulito, facilmente accessibile a tutti e proprio per questo essi possono essere visti anche come delle favole, ossia dei testi che, pur basandosi molto sul fantastico, hanno però un fine pratico, cioè quello volto a trasmettere un certo tipo di insegnamento.

Come viene tratteggiato egregiamente nella nota di prefazione al testo nella quale si richiama il padre della favola moderna, Propp, che con i suoi saggi contribuì a dare uno studio sistematico sul genere, questo libro può essere iscritto senza difficoltà all’interno di questo genere. Alcuni dei racconti che compongono la raccolta presentano vari elementi caratteristici del genere; solo per citarne alcuni l’importanza del mondo naturale con il quale i personaggi colloquiano conoscendo ad esempio il linguaggio degli uccelli; il fatto che i personaggi siano degli animali in grado di intendere, ragionare e parlare; l’intenzione morale che spesso si contraddistingue con la chiusa del racconto e i ribaltamenti di fortuna, episodi che improvvisi e non ipotizzati, cambiano di fatto le pieghe della storia completamente “ribaltandola” (ciò può avvenire sia in bene come avviene ad esempio in “La magia della polvere d’oro”, che in negativo). La favola in parole minime è una narrazione in cui c’è sempre qualcosa di “magico” da intendere con questa parola un sinonimo di “sorprendente”, perché lontano dalla nostra realtà come gli autori scrivono in maniera chiara in quello che sembrerebbe essere un paradosso, ma che non lo è: “La verità non era credibile”(p. 104). Ma se è vero che esse sono delle favole, va anche detto che non sono delle favole nel vero senso della parola, poiché gli autori con questo esperimento letterario hanno voluto espressamente dare al lettore qualcosa di più. La peculiarità dei racconti è che ci si trova in un mondo geografico che, pur descritto nella sua toponomastica, è irreale, difficile o addirittura impossibile cercarlo su un atlante, tanto da richiamare spazi reconditi, manifestazioni dell’immaginifico, ma nei plot che vengono raccontati, o ancor meglio bisognerebbe dire “dipinti”, si insinuano anche le problematiche sociali che sono dell’uomo d’oggi: si veda ad esempio il problema dell’inquinamento visto e dibattuto da due lattine che campeggiano anche sull’immagine di copertina o il riferimento ai centri commerciali che viene fatto nel racconto iniziale “Una fermata utile a Middleton”. Si osservi che questi richiami al mondo contemporaneo sono connotati sempre negativamente quale espressione di massificazione, industrializzazione e caos, configurandosi come anti-eden degli spazi bucolici in cui, invece, si dipanano normalmente le varie storie.

Più generalmente l’attenzione è volta a rappresentare le vicende di una data realtà geografica solitamente molto ridotta (l’isola, il paesello) dove, per quanto avvengano cose abbastanza improbabili nella nostra realtà, tutto sembra diventare magicamente vero.

Centrali i temi dell’educazione (con l’immagine della scuola e dei libri), della formazione, della crescita, della volontà di sviluppare le proprie capacità intellettive e pratiche e nell’importanza di una condivisione delle proprie abilità e un fascino verso il diverso (“Io penso che in un’atmosfera diversa, bambini con culture diverse, si sono incontrati e si sono regalati qualcosa che veniva dal cuore”, p. 33).

Le perle di saggezza che fluiscono dalle pagine di questo libro sono molte e fruibili a tutti con semplicità, basterà avere una certa predisposizione a saper ascoltare ciò che gli autori vogliono dirci: “tutti si erano arricchiti di un oro che non era pirite e avrebbe continuato a brillare per la vita” (p. 22).

Se ancora oggi, la società post-postmoderna dominata dal disagio, dalla frenesia, dalla spersonalizzante logica “commerciale” delle nostre esistenze, fosse ancora improntata nelle primissime fasi della crescita a un certo tipo di insegnamento, che non è niente di retrogrado né anacronistico, allora sì, forse si potrebbe avere un mondo migliore dove emarginazione, violenza e xenofobia sarebbero messi a tappeto.
 



Jesi, 29 Agosto 2013

mercoledì 21 agosto 2013

Nazario Pardini sulla poetica di Sandra Carresi


Sandra Carresi: L’ombra dell’anima ,  Libreria Editrice Urso. Avola(SR). Pp. 56

Sandra Carresi: Le ali del pensiero,  Libreria Editrice Urso. Avola(SR). Pp. 56

 

Tutto si fa motivo di partecipazione, motivo di convivenza e di esistenza

 

Il memoriale, la natura, l’amore inteso nella sua accezione più piena, l’arte, la vita, il sogno, l’immenso con tutto il suo trascinamento, quell’immenso verso cui ogni essere azzarda lo sguardo per sottrarsi alle angustie del terreno, per lanciare l’anima oltre gli orizzonti di un mare che già di per sé sa d’infinito, e la parola con tutto il suo dilatarsi ed intrecciarsi in armoniche romanze, sono gli ingredienti succosi e saporosi di queste due sillogi che si compattano per continuità ispirativa e organicità stilistico-contenutistica.

       E. A. Poe (1809-1840), pubblicate le sue Poesie nel 1831, nel saggio postumo Il principio poetico definisce la poesia “creazione ritmica della bellezza”, convinto che “il sentimento poetico si ottiene nell’unione tra poesia e musica, giacché nella musica, forse, l’anima raggiunge quasi interamente il grande fine per il quale, se ispirata da un sentimento poetico, essa lotta… per raggiunge la creazione della Bellezza Suprema…”.

E Sandra Carresi fa di tutto, ricorrendo ad assonanze, a consonanze, a rime interne, a paronomasie o ad altre figure stilistiche di grande vis creativa a che la sua poesia risulti armonicamente avvincente e suasiva nel suo abbraccio tra forma ed input emotivi:

 

Sto cercando di dare

una parvenza diversa e

intanto spalanco la finestra (pp. 14, L’ombra dell’anima);

 

(…) in fondo, ciò che

fa più alta la somma

è la passione che

spesso porta alla

realizzazione,

tutto il resto,

come dice una canzone,

è “noia” (pp. 15, ibidem);

 

(…) di un azzurro intenso

graffiato da stormi

di storni(…) ( “paronomasia”, pp. 46, ibidem).

 

E lo fa con scarti immaginifici di un animo che sa alternare reale a voli di onirica fantasia, impiegando eloqui ora stringati, e ora, magari, più ampi e distesi per voglia di dire, che in ogni caso si concedono ad abbandoni epico-lirici di tensione orfica. E l’armonia, la musicalità, il procedere flessibile del verso per rispettare le richieste impellenti dell’anima, sono i fondamentali di una onesta e buona resa poetica. L’antiporta di un mondo in cui la Nostra dà tutta se stessa per nutrire una storia che fa della vita e di ogni sua manifestazione lo specchio dell’anima. Sì, della vita! Poiché la poetessa l’ama questa vita. Ama i suoi frutti, i suoi colori, ama le sue vicende; vicende di un’avventura irripetibile; e anche da quelle negative e dalle sottrazioni, sa trarre gli aspetti positivi del vivere. Dato che lei vuole intendere, vuole capire, perché tutto, in definitiva, è un patrimonio che alimenta questa vita. E lo si vede, ad esempio, dalla maniera con cui osserva il mondo del figlio:

 

(…) sei tu

ricco di fantasia,

concreto sui tuoi

traguardi

(…)

Trasformando

da sempre,

il possibile

elemento di disturbo,

in fonte duratura

di

abbagliante

energia (pp. 28-29, ibidem).

 

Tutto si fa motivo di partecipazione; motivo di convivenza e di esistenza. E la Nostra, pur cosciente dell’impossibilità di varcare certe soglie, è persino invogliata a introdursi nelle maglie del mistero; a soddisfare le urgenti curiosità di sapere e di conoscere. Osserva, vogliosa di esistere, ogni segmento della realtà; lo fa suo per andare oltre l’apparenza con incantamento; e con lo stesso incantamento lo dà alla pagina fresco e zuppato del suo sentire:

 

() Anch’io ero lì,

un attimo fa,

ma sono già qui

al calduccio

e osservo la vita

dalla vetrata,

incantata (pp. 45, ibidem).

 

             E si fanno avanti squarci di un realismo lirico di grande impatto emotivo:

 

la rinascita dell’alba:

 

(…) Ogni alba,

nasce dall’abbraccio

della notte

per trasformarsi in giorno

perdendosi poi,

in un tramonto (pp. 9, Le ali del pensiero);

 

tutto ciò che sa d’eterno:

 

() E quando la notte

inizia farsi sentire,

e il nuovo/ giorno tarda a venire,

è nell’angolo più

buio che vibra

la forza

dell’antico incontro

di Noi (pp. 15, ibidem);

 

l’amore per il compagno:

 

(…) in ogni angolo

ci sono i tuoi

Pensieri,

i tuoi sonni,

i tuoi sospiri.

 

Ogni cosa

parla di te

e di noi(…) (pp. 17, ibidem);

 

quel vento che sussurra certezze:

 

() C’è un vento

che soffia di notte

e di giorno,

sussurra da sempre,

certezze del cuore (pp. 21, ibidem);

 

ma, soprattutto, quell’opera d’arte che è la Vita:

 

() Adesso, metto l’accento

sulla qualità di questa

avventura, che è per me

un’opera d’arte:

la Vita (pp. 22, ibidem).

                                                                                                                                             

             Tutto è indice di una filosofia esistenziale positiva da cui la Nostra trae forti emozioni per alimentare il suo “poema”. E anche se la Carresi sa che la vita è breve, e breve è il tratto che ci è concesso di tanta avventura:

 

() Noi, invece,

temiamo il freddo della notte

ed il passare del tempo,

ma, abbiamo cuore per

quell’aurora che

ci trova insieme (pp. 26, ibidem),

 

tuttavia è in possesso di quella grande forza interiore che induce a viverlo con attiva partecipazione questo segmento; a viverlo con l’intensità che richiede tale prodigio:

 

(…) E quando l’onda

s’incresperà alta,

cerca di ricordare

che io, sono lì con Te,

non come

un’intrusa,

ma forza nascente per domare

quell’onda troppo alta (pp. 32, ibidem).

 

             Sì!, anche se “sed fugit interea, fugit irreparabile tempus”, la poetessa sa volar via “prima che dal cielo l’acqua chiuda ogni via d’uscita”.

             Ma è la natura con i suoi colori, con le sue immagini sapide di vento e di mare, di albe rigeneranti, di tramonti terminali, di colli declinanti al piano leggeri e fugaci, ad accompagnare le confessioni erotico-esistenziali, o immaginifico-confidenziali della poetessa. Ed è soprattutto in queste pagine di fede e di amore che si fa più presente con i suoi abbrivi rappresentativi. Lì, dove il linguaggio traduce la polpa di un’anima volta ritrovarsi in un dire più allegorico e allusivo. C’è qui una natura docile e generosamente disponibile a rivestire con i suoi corpi le effusioni emotive; a ricorrere a combinazioni cromatico-figurative per dare consistenza al poetare.

             Versi brevi, incisivi; poesia libera, che gioca tutto il suo pathos su tirature di corto respiro, che sanno arrivare con immediatezza al sentire di ognuno. Sta qui, forse, la virtù di questa poesia: nella sua narrazione semplice e di polisemica significanza, che, senza orpelli d’inutile retorica, ci racconta una storia di eccelsi sentimenti e di nobili valori. Ci parla di vita e d’amore:  

 

Solo il vento può portarti altrove,

ma non prima che io ti abbia,

come sempre, raccolto nel cuore.

 

15/08/2013

sabato 27 luglio 2013

Sandra Carresi vincitrice del Concorso di Creatività Letteraria 2013 con "Le ali del pensiero"

CONCORSO DI CREATIVITÀ LETTERARIA 2013
 
Risultati
 
La commissione di lettura di Opera Uno, dopo attento esame degli elaborati pervenuti al concorso,
ha selezionato dieci opere finaliste per ciascuna delle due sezioni previste. In seguito ad un’ulteriore
valutazione è stata stilata per ogni sezione una classifica e sono state proclamate vincitrici le opere
posizionate dal primo al terzo posto. Agli autori delle opere vincitrici sarà assegnato il premio
previsto dal regolamento. Di seguito vengono riportate le due classifiche con l’indicazione del nome
degli autori e, tra parentesi, il titolo delle opere finaliste.
 
SEZIONE OPERE EDITE
 
I dieci finalisti in ordine di classificazione (i vincitori sono i primi tre classificati)
 
1. Sandra Carresi (Le ali del pensiero)
2. Rodolfo Vettorello (Discorso sul metodo)
3. Sergio Cardinali (Il bambino che seppelliva chitarre)
4. Vittorio Sartarelli (Eventi, rimembranze e personaggi della memoria)
5. Luciana Baruzzi (La minestra matta)
6. Francesco Cacciatore (La storia di Priscilla)
7. Fernanda Renzi (Poesie d’amore e libertà)
8. Eleonora Marchese (Intimi solchi)
9. Nicoletta Ricci (L’erede dei quattro elementi)
10. Angelo Vetturini (La nostalgica fonte)
 
SEZIONE OPERE INEDITE
 
I dieci finalisti in ordine di classificazione (i vincitori sono i primi tre classificati)
 
1. Milena Boldi (La decisione finale)
2. Valentina Pizzardini (La fata del bosco)
3. Ermetina Formis Corradi (Pagina bianca)
4. Antonio Baresi (Gli eroi di Verdescuro)
5. Ornella Turrini (Immagini in improbabili versi)
6. Cristian Tozzi (Silver e Missy)
7. Giovanna Silvani (Il guardiano)
8. Antonino Cervettini (Ombre a mezzogiorno)
9. Letizia Pagani (Il mistero dell’ombra)
10. Alessandra Ponticelli (Dietro la porta una voce)
 
 
 
18 Luglio 2013

giovedì 25 luglio 2013

Un mix di devianza e analisi psicologica: "La cucina arancione" di Lorenzo Spurio


Lo scrittore marchigiano ritorna con una raccolta di racconti dai temi forti

 

Comunicato Stampa
 

Le pagine che costituiscono questo libro sono un ricco documentario di disagi, ossessioni e devianze di varia natura che Lorenzo Spurio lega egregiamente attorno al titolo di La cucina arancione, uno dei racconti che costituiscono la raccolta. Spurio viaggia tra il realismo magico e il surrealismo, sfiorando territori vasti quali l’onirico, l’inverosimile, il paradossale e l’imprevedibile.

L’autore jesino ha alle sue spalle un’intensa attività letteraria fatta di collaborazioni a riviste, partecipazioni ad eventi e pubblicazioni di critica letteraria e dalla recente curatela di Obsession – Raccolta di racconti a tema “Manie, fobie e perversioni” (Limina Mentis, 2013) con la quale, pure, Spurio ha manifestato di interessarsi al disturbo e alla componente deviante dell’uomo.

Parlando de La cucina arancione, la scrittrice fiorentina Sandra Carresi ha osservato: «La cucina arancione è il luogo dove, la fantasia, le emozioni, le tentazioni, le trasformazioni, e tutte le altre componenti silenziose della psiche, hanno la possibilità di prendere vita, cambiarsi abito, prendere un volto ed anche un volo. Tutto questo, dalla penna di colui che riesce a mettere il nero e il blu sulla carta bianca: lo scrittore.Se non avete il timore, né il pregiudizio di chiamare “follia” ciò che alberga in ognuno di noi, con le proprie manie, fissazioni, timori e desideri, ma di leggere con gli occhi, la mente, il gusto,  ciò che potrebbe essere, se oltrepassassimo quel limite così detto –normalità-, leggete La cucina arancione e sicuramente ritroverete le vostre “paure”, magari esorcizzate con il sorriso della confidenza».

L’opera è stata pubblicata da TraccePerLaMeta Edizioni, casa editrice dell’omonima Associazione Culturale della quale Spurio è socio. Il libro può essere acquistato mediante lo Shop Online dell’Associazione TraccePerLaMeta e a partire dalla prossima settimana su qualsiasi vetrina online di libri (Ibs, Dea Store, Libreria Universitaria,..) o mediante ordinazione in qualsiasi libreria.

 


LORENZO SPURIO è nato a Jesi (An) nel 1985. Ha conseguito la Laurea in Lingue e Letterature Straniere e si è dedicato alla scrittura di racconti e di saggi di critica letteraria. Ha collaborato con prestigiose riviste di letteratura italiana tra le quali Sagarana, Silarus ed El Ghibli. Per la narrativa ha pubblicato “Ritorno ad Ancona e altre storie” (Lettere Animate, 2012), scritto assieme a Sandra Carresi; per la saggistica ha pubblicato “Ian McEwan: sesso e perversione” (Photocity, 2013), “Flyte e Tallis” (Photocity, 2012), “La metafora del giardino in letteratura” (Faligi, 2011), scritto assieme a Massimo Acciai e “Jane Eyre, una rilettura contemporanea” (Lulu, 2011).

Ha curato, inoltre, l’antologia di racconti a tema manie, fobie e perversioni “Obsession” (Limina Mentis, 2013).

Nel 2011 ha fondato assieme a Massimo Acciai e a Monica Fantaci la rivista di letteratura online “Euterpe” che dirige e con la quale organizza eventi letterari su tutto il territorio nazionale.

 
 
SCHEDA DEL LIBRO

  
Titolo: La cucina arancione
Autore: Lorenzo Spurio
Prefazione: a cura di Marzia Carocci
Casa Editrice: TraccePerLaMeta Edizioni, 2013
Collana: Oltremare (narrativa)
ISBN: 978-88-907190-8-0
Pagine: 237
Costo: 10 €
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