martedì 24 settembre 2013

"Battiti d'ali nel mondo delle favole" di Carresi e Desiderato presentato a Firenze

Venerdì 19 settembre alla Biblioteca Pietro Thouar di Firenze la scrittrice e poetessa SANDRA CARRESI ha presentato il suo libro di racconti "Battiti d'ali nel mondo delle favole" scritto assieme a MICHELE DESIDERATO e illustrato da MICHELA DEL DEGAN.
L'evento è stato presentato da ANNAMARIA PECORARO, poetessa e scrittrice.

Di seguito il commento critico al volume scritto da MARZIA CAROCCI, poetessa e scrittrice:

Scrivere un libro di favole, non è assolutamente facile né semplicistico.
L’importanza del periodo infantile, sta nell’esempio degli adulti, nell’educazione al rispetto, alle cose, all’altro.
Una fiaba, attraverso la propria morale è un’educatrice fondamentale specie se chi a leggerla con il proprio figlio o figlia siano gli stessi genitori, pronti a specificare il senso e la comprensione al testo magari costruendo un ragionamento che porti il bambino a un’accettazione senza forzarne il concetto.
Letterature intere si sono occupate di questo argomento; chi di noi non ricorda una fiaba , conoscendo attraverso questa, la paura, la curiosità, la risposta e la giustizia?
Chi non è stato dalla parte del giusto durante la lettura? Quante volte abbiamo sperato che in fondo al racconto il male fosse sconfitto? Tutto questo è il cammino fondamentale pedagogico dove è in formazione la logica, il raziocinio, la tendenza a stare da una parte o dall’altra.
Scrivere fiabe è apportare in un periodo particolare della crescita, un’ancora di salvataggio dove tutto ancora è possibile e la speranza fortifica la tendenza alla chiusura.
Sandra Carresi e Michele Desiderato, hanno scritto a quattro mani, sedici racconti che non hanno come protagonisti le icone consuete, ma uomini e donne, bambini e bambine che vivono la magia in luoghi e situazioni molto vicine al nostro quotidiano ovviamente enfatizzate con la fantasia che obbligatoriamente serve all’immaginario /irreale regalando le opportunità di spaziare e migrare in quel mondo dove la morale è ricerca del giusto, del bello e del vivere con armonia magari nel volo di un sogno ad occhi aperti e questo grazie anche all’apporto delle illustrazioni disegnate da Michela Del Degan.
Sandra Carresi è una poetessa e scrittrice che sa sottolineare le giuste espressioni, vuoi per imprimere i giusti condizionamenti vuoi, nel caso della poesia, trascinare in una sensibilità che va oltre l’inutile materia, dove l’incanto trasforma il senso e la parola si nutre di musiche e colori.
A Sandra dico grazie per la sua bellezza interiore che riesce a farsi vedere attraverso il suo sorriso e i suoi occhi eternamente buoni con lei mi complimento del suo non essere mai sopra le righe, mai alla ricerca edonistica ma sempre , costantemente a condividere i suoi pensieri ricchi di educazione morale e canti di poesia.


Di seguito, invece, il video integrale della presentazione:


lunedì 2 settembre 2013

"Battito d'ali nel mondo delle favole" di Sandra Carresi, recensione di Lorenzo Spurio

Battiti d’ali nel mondo delle favole
Di Sandra Carresi e Michele Desiderato
TraccePerLaMeta Edizioni, 2012
Pagine: 141
ISBN: 9788890719011
Costo: 10 €

Recensione di Lorenzo Spurio


L’anno scorso assieme a Sandra Carresi, scrittrice fiorentina, ho scritto e pubblicato un libro di racconti dal titolo “Ritorno ad Ancona e altre storie” (Lettere Animate, 2012) che abbiamo felicemente presentato a Firenze ed ha ottenuto varie recensioni positive. In molte di esse si sottolineava come due autori distanti per provenienza geografica ed età avessero dato vita a un libro la cui scrittura era fluida e senza zone di confine che dicessero al lettore dove terminasse la scrittura di un autore e iniziasse quella dell’altro. Devo confessare che è stata un’esperienza di scrittura molto positiva e interessante che ha dimostrato una certa affinità letteraria con Sandra, persona che si caratterizza per la una grande disponibilità e collaborazione con gli altri. Non è un caso che prima di quel libro scritto con me avesse pubblicato con ilmiolibro “Battito d’ali nel mondo delle favole”, scritto assieme a Michele Desiderato. Quel libro, rivisto, ampliato e dotato di illustrazioni opera di Michela Del Degan, è stato pubblicato da TraccePerLaMeta Edizioni con lo stesso titolo. Il procedimento di collaborazione che ha interessato Sandra e Michele, però, è stato differente dal nostro operato con “Ritorno ad Ancona” in quanto Desiderato ha principalmente ricoperto la vena ispiratrice delle storie narrate che poi Sandra, grazie alla sua abile penna, ha trasposto e “fatto nascere” sulla carta.

Il libro in questione è una raccolta di racconti piuttosto brevi che utilizzano un linguaggio semplice e pulito, facilmente accessibile a tutti e proprio per questo essi possono essere visti anche come delle favole, ossia dei testi che, pur basandosi molto sul fantastico, hanno però un fine pratico, cioè quello volto a trasmettere un certo tipo di insegnamento.

Come viene tratteggiato egregiamente nella nota di prefazione al testo nella quale si richiama il padre della favola moderna, Propp, che con i suoi saggi contribuì a dare uno studio sistematico sul genere, questo libro può essere iscritto senza difficoltà all’interno di questo genere. Alcuni dei racconti che compongono la raccolta presentano vari elementi caratteristici del genere; solo per citarne alcuni l’importanza del mondo naturale con il quale i personaggi colloquiano conoscendo ad esempio il linguaggio degli uccelli; il fatto che i personaggi siano degli animali in grado di intendere, ragionare e parlare; l’intenzione morale che spesso si contraddistingue con la chiusa del racconto e i ribaltamenti di fortuna, episodi che improvvisi e non ipotizzati, cambiano di fatto le pieghe della storia completamente “ribaltandola” (ciò può avvenire sia in bene come avviene ad esempio in “La magia della polvere d’oro”, che in negativo). La favola in parole minime è una narrazione in cui c’è sempre qualcosa di “magico” da intendere con questa parola un sinonimo di “sorprendente”, perché lontano dalla nostra realtà come gli autori scrivono in maniera chiara in quello che sembrerebbe essere un paradosso, ma che non lo è: “La verità non era credibile”(p. 104). Ma se è vero che esse sono delle favole, va anche detto che non sono delle favole nel vero senso della parola, poiché gli autori con questo esperimento letterario hanno voluto espressamente dare al lettore qualcosa di più. La peculiarità dei racconti è che ci si trova in un mondo geografico che, pur descritto nella sua toponomastica, è irreale, difficile o addirittura impossibile cercarlo su un atlante, tanto da richiamare spazi reconditi, manifestazioni dell’immaginifico, ma nei plot che vengono raccontati, o ancor meglio bisognerebbe dire “dipinti”, si insinuano anche le problematiche sociali che sono dell’uomo d’oggi: si veda ad esempio il problema dell’inquinamento visto e dibattuto da due lattine che campeggiano anche sull’immagine di copertina o il riferimento ai centri commerciali che viene fatto nel racconto iniziale “Una fermata utile a Middleton”. Si osservi che questi richiami al mondo contemporaneo sono connotati sempre negativamente quale espressione di massificazione, industrializzazione e caos, configurandosi come anti-eden degli spazi bucolici in cui, invece, si dipanano normalmente le varie storie.

Più generalmente l’attenzione è volta a rappresentare le vicende di una data realtà geografica solitamente molto ridotta (l’isola, il paesello) dove, per quanto avvengano cose abbastanza improbabili nella nostra realtà, tutto sembra diventare magicamente vero.

Centrali i temi dell’educazione (con l’immagine della scuola e dei libri), della formazione, della crescita, della volontà di sviluppare le proprie capacità intellettive e pratiche e nell’importanza di una condivisione delle proprie abilità e un fascino verso il diverso (“Io penso che in un’atmosfera diversa, bambini con culture diverse, si sono incontrati e si sono regalati qualcosa che veniva dal cuore”, p. 33).

Le perle di saggezza che fluiscono dalle pagine di questo libro sono molte e fruibili a tutti con semplicità, basterà avere una certa predisposizione a saper ascoltare ciò che gli autori vogliono dirci: “tutti si erano arricchiti di un oro che non era pirite e avrebbe continuato a brillare per la vita” (p. 22).

Se ancora oggi, la società post-postmoderna dominata dal disagio, dalla frenesia, dalla spersonalizzante logica “commerciale” delle nostre esistenze, fosse ancora improntata nelle primissime fasi della crescita a un certo tipo di insegnamento, che non è niente di retrogrado né anacronistico, allora sì, forse si potrebbe avere un mondo migliore dove emarginazione, violenza e xenofobia sarebbero messi a tappeto.
 



Jesi, 29 Agosto 2013