venerdì 24 ottobre 2014

Susanna Polimanti su "Le ali del pensiero" di Sandra Carresi

Una sedia culla una serenità che spinge per emergere, un fedele amico accanto, una vita vissuta nel quotidiano e nelle piccole cose, in perfetta comunione con il Creatore, ed è poesia.  Nasce così, ispirata e spontanea, la silloge Le ali del pensiero di Sandra Carresi (Libreria Editrice Urso- 2013).

I filosofi greci della scuola naturalista come Diogene, Anassimandro e Anassimene, identificarono l’anima con l’aria e il respiro, nuclei tematici che la poetessa sa riconoscere per grandezza e valore, ne assapora gli effetti in ogni velata sfumatura, abbandona la razionalità e lascia parlare il suo cuore “Respiro forte[,] / è ancora tempo/di essere felici[.] “ -  “C’è un vento/che soffia di notte/e digiorno[,] / sussurra da sempre[,] /certezze del cuore[.] “
Tracciando un’interpretazione della vocazione poetica di Sandra Carresi mi soffermo a precisare e cogliere i punti cardinali dei suoi versi, che si risolvono in una vera e propria poetica della liberazione dai vincoli dell’io, con spiccata proiezione animica verso l’infinito. Natura e animali dai contorni nitidi si stagliano all’orizzonte come vere e proprie entità; la malattia e la morte emergono con profondo rispetto. La manifestazione della verità “poietica”, intesa quale capacità creativa dello spirito, attraverso la contemplazione della natura, nel silenzio e nelle varie fasi del tempo, crea le condizioni spirituali per scavare nell’intimo e ritrovare bellezze infinite “Adesso[,] metto l’accento/sulla qualità di questa/avventura[,] che è per me/un’opera d’arte[:] /la Vita[.] “

In uno stile leggero, estremamente raffinato e dalla struttura melodica, costituito da una miscela di immagini, rammenti e segni celesti, il ritmo metrico risulta il sottofondo invisibile di ogni stato d’animo, in armonica simbiosi con gli elementi del tempo, frammentati da quei “cattivi pensieri” che turbano e sconvolgono l’animo della poetessa, quando si ritrova a rivolgere lo sguardo verso il resto del mondo, auspicando un cambiamento lungo un cammino di nuove speranze “[…] per la costruzione/ di una dignità migliore[.]
Sandra Carresi, con elegante allusione, condanna la presunzione, la disperazione e ogni genere di violenza, suggerisce al lettore abiti nuovi per il proprio spirito, lo stimola ad allontanarsi dall’effimero del “dio quattrino” perché esiste sempre “[…] un vento/ che porta la quiete[,] / arriva con l’alba [,] / concilia la danza notturna[,] /aprendo al mattino[,] / soluzioni alle fatiche del giorno[.] “

La scelta del verso avviene nel lessico della sensibilità disarmante della poetessa, che nella quotidianità trova la sua dimensione di vita, accanto all’amore familiare, in compagnia di “presenze antiche” che mai l’abbandonano poiché ancora percepibili. Pur rimanendo consapevole dei mali del mondo, la poetessa reagisce con coraggio, si affida alla spoliazione dell’anima dagli orpelli della mente, in modo d’assaporarne la vera essenza dell’ispirazione.
Nella poesia dal titolo “Noi due” ritorna la figura sempre molto costante del suo adorato cane Benny, con lei “Insieme dal primo mattino”; ad esso Sandra Carresi dedica versi d’immensa umanità, di un amore che è metro della grandezza della sua stessa anima e della solidarietà verso tutti gli animali, che mai dovrebbero essere abbandonati, poiché compagni di un vissuto attimo per attimo con gioia.

I paesaggi sono liricizzati e la poetessa tende all’infinito e all’assoluto, per non rimanere schiacciata dalle limitazioni del mondo reale ma, non si tratta di una fuga bensì di un completamento di ogni suo stato d’animo.




Le ali del pensiero è una silloge che va letta senza alcuna fretta, lasciandoci trasportare e cullare da quel vento di cui ci racconta la poetessa, vivendo gli stessi colori di luoghi a lei cari, cercandone i profumi, esprimendo emozioni che ci scuotano da ogni torpore, affidandoci alla sua stessa sensazione di libertà per provare a volare, spinti da nuovi sogni, perché…  “In fondo[,] / siamo tutti[,] / sotto lo stesso/cielo “.



SUSANNA POLIMANTI


Cupra Marittima 23.10.2014

mercoledì 8 ottobre 2014

Umberto Cerio su alcune poesie di Sandra Carresi

“A cielo aperto”, “Immagini e sensazioni”, “E’ pesante il gioco”: tre significative poesie di Sandra Carresi. L’autrice non lascia molto spazio a giri di parole, ma cerca il centro di obiettivi precisi, con versi stringenti. Crea paesaggi ed immagini senza sbavature, senza orpelli, non contorni o descrizioni esteriori, ma quadri ricchi di significati e di significanti, stringente permanenza di legami d’anima per tracciare confini e mete con “giornate di pioggia/uggiosa, battente e ghiaccia”, immagini di un “cielo bianco/aperto a ...braccia scheletriche/riposo di un merlo bagnato”, per puntare alla stoltezza “dell’uomo, che senza rispetto/ha modificato/quello che forse era perfetto”. Così nel sogno, quando col “vento ...ostile,/si sente “spinta alla bassa marea”, con “il mare” che “sta bagnando la roccia”, rimane “incastrata”, “salva per metà”. Infine “il gioco si fa pesante”: quasi scompaiono le immagini ed il pensiero dell’autrice va dritto alla condanna, quando “falso è il gioco/nel vano tentativo/di un comportamento ingenuo”. Né può essere accettato un “misero patteggiamento”. L’autrice sa dove mirare. I versi si fanno più secchi e più stringenti, quando il gioco va oltre i confini, quando “E’ pesante.../e non è/più un gioco”. Inappellabile condanna per tutto ciò che travalica il senso del limite e del lecito, in un crescendo incalzante. Sandra Carresi, alla fine, ci consegna versi chiari come lampi. Forti come schiocchi di frusta.

Umberto Cerio


A cielo aperto

Grida il cielo la sua bellezza austera
anche in giornate di pioggia
uggiosa, battente e ghiaccia
di quest’ultimo di Gennaio.

Non muta il fascino questa umidità
avvolta in un cielo bianco
aperto a quelle braccia scheletrite
riposo di un merlo bagnato.

Pericolosità di allagamenti,
  fogne che non ricevono,
traffico impazzito,
messaggi di rabbia, rivolta e minaccia.

Mutamenti del tempo…,
dell’uomo, che senza rispetto
ha modificato
quello che forse, era perfetto.


A volte scricchiolano...

Le cose di casa
a volte scricchiolano…
raccontano delle mani
che le hanno toccate,
del presente, a volte,
indifferente,
del passato,
un tempo lontano dove tutto
scorreva lento, pacato,
niente veniva buttato,
ma, conservato e tramandato.
Oggetti che hanno un’anima,
un loro linguaggio per dire
-        ancora ci siamo,
-        vediamo e conserviamo,
-        ti ascoltiamo e se vuoi…
-        raccontiamo anche a te -


Transito

Transito di lodi, gratificazioni
e chiacchiere nel nulla
in una giornata piovosa
ma, ancora persa nel verde
di fine estate.

Transito di parole
perdute nell’amarezza
di fili spezzati
fatti da nodi intrecciati
in quel passaggio
dove i sorrisi sono
obbligatori
mentre l’amarezza
getta la maschera appena
la lode è scomparsa.

Transito di vita
riportare dal deserto
l’entusiasmo scomparso.


E’ pesante il gioco

E’ pesante il gioco
 uomo, nel confondere
la donna bambina.

E’ falso il gioco
nel vano tentativo
di un comportamento ingenuo.

E’ patetico
il gioco impaurito e pentito
nel suo misero patteggiamento.

E’ pesante…
e non è
un gioco


Immagini e Sesazioni

Quel vento mi è ostile,
mi spinge indietro,
mi trasporta su una roccia.

Adesso c’è la bassa marea,
ma, non potrò restare
all’asciutto a lungo.

Poi, di colpo il vento
 si alza di nuovo,
è gentile ma, gelido.

Il mare sta bagnando la roccia,
rimango incastrata, sono salva per metà,
poi, l’alba riporta la realtà.

Sandra Carresi