domenica 23 giugno 2013

Sandra Carresi su Marzia Carocci

Sabato scorso a FIRENZE si è svolta la presentazione del libro di poesie Némesis di Marzia Carocci. Sono intervenuti Lorenzo Spurio (scrittore e direttore della rivista Euterpe), Massimo Acciai (poeta, scrittore, direttore della rivista Segreti di Pulcinella), Ilaria Bucchioni (attrice, docente di recitazione), Anna Maria Folchini Stabile (poetessa, scrittrice e Presidente dell'Associazione Culturale TraccePerLaMeta) e Sandra Carresi (poetessa, scrittrice e vice-presidente dell'Associazione Culturale TraccePerLaMeta).



In quella circostanza Sandra ha regalato a Marzia Carocci questo suo pensiero sul suo libro e sulla vita in generale:


Un pensiero su Marzia.
Dal libro di Poesie: “ Némesis “

La poesia è un’esternazione dell’anima, o meglio, una necessità di espressione per stare poi, meglio, a mio avviso, con se stessi.

Marzia, ne ha fatto un bagaglio personale ascoltando con attenzione ogni più piccolo rumore,, sia esso, ricordo, graffio o contemplazione alla bellezza della vita, nonostante le sue salite e i suoi schiaffi.

Le poesie rispecchiano ogni tassello della sua personalità: la Donna, la Madre, la Figlia, la Moglie e l’Amica, nonché Donna attenta ad ogni possibile problematica giovanile o del Paese.

Nella Poesia – A mio Padre – c’è un’esplosione di impotenza davanti alla grave perdita. Se il tempo può, in qualche modo, accettare il dolore, la penna è una lama efficace per urlare da dentro, la non rassegnazione.


                                        A mio Padre

…l’esplosione dei suoni

che squarci il silenzio

per gridare il DOLORE

il mio urlo d’AMORE

quel mio pianto sofferto

che tu, lontano dal tempo,

non udrai padre!

 
L’Amore per i Figli: un amore in punta di piedi, sì perché una madre deve anche sapersi accontentare evitando di fare la creatura noiosa per la troppa apprensione verso il bene più profondo. Questa forse, è la fase più difficile.

                                                 

                                           Amore Immortale

 

Scusa, se a volte insisto troppo

se del tuo tempo rubo un istante

se dei tuoi giorni voglio sapere

e dei tuoi sogni oso sperare.

 

La passeggiata di Vita in Due, a quanto comprendo, ha un inizio lontano, eppure quei famosi valori forti e veri, hanno una resistenza intramontabile.

Se il Tempo può aver fatto danni all’esterno, non ha, tuttavia, scalfito quell’appoggio vero, costruito con tenacia ed amore e che alimenta la Vita

e le sue immancabili salite.

     
                                          AGAPE

                                     ( a mio marito)

 

E non m’importa

 se arriverai in ritardo

ma donami il tuo sguardo

che sana le mie rughe

quegli occhi che non scrutano

i segni e gli anni andati

ma occhi che mi amano,

e mi sanno cercare.

  

Malinconia e tristezza a volte sono parte essenziale della poetessa. Sono riflessioni attente, forse volte ad una stagione dai colori stupendi come l’Autunno,

ma che spesso assomigliano a un addio a tutto ciò che è stato giovane, e brillante, in una sola parola: pieno di vita.

 

                                      Io come una foglia

 

Colgo il senso del vuoto e il tormento

Quando anch’io sarò foglia caduta

Nell’esilio portata dal vento

Sradicata dal ramo spezzato.

 
Se nelle poesie di Marzia, a volte è facile percepire tristezza per il tempo andato, preoccupazione per l’anziana madre, felpata apprensione per i figli, disagio per un cammino sempre pronto alle salite, delusione nelle amicizie tradite, è per l’attenta riflessione di un’anima sensibile, pronta a fare di ogni buon sentimento un proprio figlio da difendere e da crescere.

 La sua grande forza è la penna e il riuscire a mettere sulla carta quell’inchiostro che conosce il suo cuore da sempre e lì, il Tempo non ha fatto nessun danno, lo ha soltanto alimentato regalandole una grande compagna: la fantasia.


Buon proseguimento, cara Marzia, con la stima di molti e la mia.

                                                                                                       
                                                                                                                                    Sandra Carresi

                                                                                                                                    Giugno 2013

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