domenica 6 maggio 2012

POETA PRESENTA POETA - Fabiola Colombo per Sandra Carresi. Recensione a "L'ombra dell'anima"


POETA PRESENTA POETA


Fabiola Colombo per Sandra Carresi


“ L’ombra dell’anima “ di Sandra Carresi

Libreria Editrice Urso, 2012


La poesia di Sandra Carresi è già scritta, è scritta dentro le pieghe della sua anima, leggendone i versi si percepiscono la necessità e il desiderio di scrivere che la poetessa aveva nel momento in cui ha scritto.


La sua poesia ha la vita che la vita le ha dato, è di grande effetto ed emozionante vedere e sentire con quanta profondità la vita accompagna Sandra e lei abbracci la vita con un ritmo equilibrato, mai stanco.


Così in “ Certi quadri “ è sublimata la vita con gli spazi che ha, con i colori che ha, con la misura che ha, con i profumi che ha, con i suoi particolari.


L’espressione più grande della poesia di Sandra è data da un  aspetto particolarmente significativo, che è ben fatto fluire: la vita non sta ferma, si muove con un dinamismo sorprendente, soprattutto non può essere rinchiusa nei limiti che a volte usiamo per guardarla.


 “I quadri” sono i limiti che ci imponiamo forse per timore di venire accecati dalla sua bellezza, forse perché temiamo di non poterne sostenere la sua forza impetuosa, abbiamo a volte timore di ciò che è più grande di noi.


Epperò si nota nei versi l’ampiezza che anche solo i particolari possono dare, i particolari sintetizzano un’opera, danno un significato d’insieme che è enorme, che comprende tutto.


Nella poesia “ Ebano e avorio “ emerge anche la dolcezza della vita passata, di un’infanzia lontana che riaffiora “ritorna vestita di malinconia, ma dolce” come le note del pianoforte che la evocano; “ e proprio come ebano e avorio, oggi siamo”, oggi siamo materiali pregiati ancora modellabili con i ricordi e i sentimenti che hanno accompagnato la nostra esistenza.


E’ una vibrazione fortissima l’aver vissuto, che non si può sentire prima, perché il dopo conserva e contiene quello che è stato, in “Prima che” è bellissimo e profondissimo il passaggio del desiderio di fotografare una semplice giornata per conservare un momento di vita “e ciò che ancora possiedo” prima che se ne perda la grandezza, prima che arrivi la notte dell’anima a cancellare tutto.


“ Oso chiedere al mio cuore…di esserci sempre,per conservare intatte,immagini,emozioni,sogni di vita vissuta,la mia” in “Non oso”, sintesi perfetta di questo binomio, Sandra Carresi è nella vita quanto la vita è nella sua vita, e nella sua poesia.


Un altro tema importante, oltre che centrale, presente nella poesia di Sandra Carresi è quello della maternità, che la poetessa elabora in una forma straordinaria nella lirica “ Eppur è amore “; la sua è una maternità sentita e vissuta con la prepotenza di un fiume in piena che tocca gli argini pericolosamente.


La donna-madre ha una saggezza antica ma un eloquio moderno, fresco e diretto, che delinea la grandezza del miracolo di dare la vita e della nascita di un figlio “nasce in un letto di coccole il fiume della vita “ nella consapevolezza che se ne andrà un giorno perché “ quell’abbraccio amoroso caldo e sincero è troppo stretto”; tutto quell’amore se ne andrà e una madre deve farsi da parte, deve agevolare il passo al figlio-persona perché, in quanto persona, avrà il suo posto nel mondo, ma nel suo viaggio verso il mare della vita che lo attende, proverà nostalgia per il tempo e l’amore a lui dedicato.


L’amore per Sandra Carresi è una favola moderna, è presente e personificato, è vissuto con l’ entusiasmo tipico della giovane età (in “L’albero di legno”  “Un profumo di nome uomo”  “Sto con il Re del mondo”e “Le mani” ), ha la concretezza delle cose genuine, è, per sua stessa definizione, una “spezia perfetta” che emana aromi pur cambiando aroma.


E’ lasciato nella libertà di esprimersi, è leggero e impalpabile, è forte e generoso, è comunicato con dolcezza, una dolcezza che non inaridisce con il tempo, una dolcezza che approda all’età matura riconoscendo all’amore la sua grande capacità di convertirsi continuamente “ Le tue (mani)…cresciute con noi, oggi, ancora per me”.


 

Busto Arsizio, 6-5-12


 


                                                                                              Fabiola Colombo



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