
Ho ancora una parola per te
di Fabiola Colombo
Libreria editrice Urso
Recensione a cura di SANDRA CARRESI
Se dovessi assimilare un fiore alla poesia di Fabiola Colombo, non avrei dubbi: le calle.
Una Donna dall’aspetto fragile, ma pura parvenza, in realtà,
un guerriero la cui lancia è la penna che nutre il foglio bianco.
Le sue sono poesie che parlano d’Amore. Ho percepito
malinconia e tristezza, come in “ Addio
con Amore” – (… quando la geografia del mio cuore eri tu), tuttavia, regna
sovrana, per carattere, la compostezza e la dignità di una persona che ha
imparato a parlare col dolore – “ Ho parlato” (…Ho parlato al dolore e mi ha
parlato di me) e riesce ad abbracciare ricordi pensando ad un ultimo
pensiero verso la felicità della vita insieme – (Gli ultimi ricordi) ,
lontana sempre, da sentimenti di rancore e astio. Trovo bellissime le parole:
(…. Ma tu non morirai senza il mio amore) da : Insieme a Me.
La malinconia è, a mio avviso, una componente essenziale
della poetessa, del suo vissuto e della sua realtà, (…non sono pioggia non sono
sole sono in angolo del tuo balcone) da – Malinconia-, che io trovo,
bellissima.
L’autunno con i suoi colori, con le sue foglie secche è la
stagione che più si avvicina all’anima delle poesie, alla loro sofferenza e
grazia di espressione, (…ma devi conoscere il deserto e la luce eterna delle
stelle prima di amare) da – Prima di Amare –
In ogni poesia ho potuto palpare un’anima sensibile e nobile
per un qualcosa di grande che si è perduto lontano, e l’amarezza dei ricordi
smuovono un vento che doveva essere di primavera e che ha portato invece,
l’inverno.
Fra fumo, cenere e vento, vorrei, personalmente, che la
speranza baciasse quella calla.
a cura di Sandra Carresi
Nessun commento:
Posta un commento