martedì 15 aprile 2014

Cristalli di vita e di passione: Sandra Carresi poetessa a tutto tondo - a cura di ILARIA CELESTINI

Cristalli di vita e di passione: Sandra Carresi poetessa a tutto tondo
a cura di ILARIA CELESTINI


Leggendo quest'ultima opera poetica di Sandra Carresi, I cristalli dell'alba (TraccePerLaMeta Edizioni, 2014), si ha la percezione di una semplicità cristallina, a cui già prelude intenzionalmente e allusivamente il titolo, che si accompagna a una non comune complessità.
Nella raccolta, che consta di una cinquantina di componimenti, si mescolano sapientemente toni elegiaci, in cui l'autrice rievoca scene quotidiane di piazze dove un tempo si poteva conversare amabilmente e paesaggi che fanno da sfondo all'amore insieme passionale e colmo di commossa tenerezza, ai registri linguistici più forti dello sdegno contro le umane ingiustizie, contro i piccoli e grandi soprusi di ogni giorno, e soprattutto contro la violenza gratuita e assurda che si accanisce contro le vittime innocenti, e in quanto tale non è accettabile né in alcun modo ignorabile.
Così la poetessa raccoglie ed esprime il grido della giovane donna massacrata da chi un giorno giurava di amarla, la rabbia di chi si sente derubato nei propri diritti da chi sarebbe invece preposto a tutelarli, come i “cacciatori di poltrone” che con la sua garbata ma potente ironia stigmatizza.
Le pagine scorrono veloci, è un testo semplice, ma solo in apparenza; perché all'occhio del lettore esperto non sfugge la bellezza delle rime studiate in maniera giocosa, ma raffinata; o l'accorgimento, che ricorre puntualmente, così da configurarsi come un vero e proprio stilema della raccolta di liriche, della punteggiatura disposta in modo da creare l'effetto di pause del discorso parlato.
Ed è nella capacità di parlare a se stessa così come a chi non c'è più, a chi avrebbe molto da dire e a chi ha taciuto troppo, che si rivela la preziosità nascosta dietro il velame dell'eloquio fatto di parole quotidiane e comuni, ma ben lontane dalla banalità.
L'autrice ha il dono di quella che in psicoanalisi si potrebbe definire “personalità strutturata”: sul piano letterario e umano, questo significa la capacità di abbracciare ed esprimere i molteplici livelli dell'esistenza: l'amore adulto, che si dona e che sa gustare fino in fondo le gioie della vita; la consapevolezza della fugacità del tempo e delle terrene illusioni; la dolcezza dei ricordi di famiglia; il rispetto e lo stupore, per le bellezze della natura e del proprio ambiente; l'emozione per i piccoli gesti, per i colori, i sapori, e al tempo stesso, la capacità di manifestare, sempre, la solidarietà con chi è stato schiacciato dalla crudeltà insensata dell'uomo, e la dolorosa coscienza che ci sono limiti oltre i quali si entra nella tragedia, di fronte alla quale non è possibile, sul piano umano, un perdono.
Il riferimento agli orrori del nazismo rappresenta il culmine dell'arte dell'autrice, poetessa e donna di specchiata onestà intellettuale e dai valori cristiani profondi, radicati, vissuti; valori che non vengono meno di fronte al crimine per antonomasia contro l'umanità, ma che divengono condanna, per sempre, del male assoluto e di chi lo commise, che non potrà e non dovrà trovare mai, in alcun modo, giustificazione od oblio.
Lo stesso vale, sul piano umile della quotidianità, per le piccole e grandi violenze di comune criminalità, certamente infinitamente meno grave, e incommensurabile, rispetto alle tragedie della storia, ma non per questo accettabile supinamente, nel nome di un ipocrita buonismo.
Tutti coloro che violano la dignità di una persona, a qualunque livello, sono per la poetessa, da  esecrare, nella negatività dei loro gesti, come chi profana la nostra casa, la nostra intimità, o il nostro legittimo diritto a essere tutelati e non oppressi.
Non è facile manifestare la rabbia di fronte alle ingiustizie, e Sandra Carresi riesce a farlo con grazia, con l'eleganza di chi non esprime rancore, ma semplicemente, non si rassegna.
E' una raccolta che vibra di vita, dolce come le luci dell'alba e profonda come la notte che fa da cornice all'amore; che sa parlare dell'universo e al tempo stesso è radicata nei momenti conviviali e di amichevole intimità.
Ed è soprattutto un inno, un inno alla vita, nella molteplicità delle sue sfumature, tratteggiate con uno sguardo sereno, attento, partecipe, profondamente sincero, consapevole del dolore e della fragilità della condizione dell'uomo, e insieme colmo di tenerezza e di bene.


                                                                             Ilaria Celestini



Brescia, 15 Aprile 2014

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