mercoledì 16 gennaio 2013

"Un fiorentino a Sappada" di Massimo Acciai recensito da Sandra Carresi

Un fiorentino a Sappada
di Massimo Acciai
Lettere Animate Editore, 2012
Recensione di SANDRA CARRESI

Massimo_Acciai_Un_fiorentino_a_SappadaAveva perfettamente ragione Paolo Ragni nella sua presentazione al libro di Massimo Acciai il 12 gennaio. E’ un libro semplice, ma per niente banale.
Dalla fervida fantasia di Massimo, questi nove racconti sono una “bevuta” che raccoglie la fantasia, la fotografia di queste montagne in pieno luglio, gli acquazzoni improvvisi, il sole della montagna, la mescolanza di periodi storici diversi, il sinistro, la timidezza patologica e le “impacciature” di chi, forse sa navigare molto bene dentro un libro e con la penna, poco con gli approcci della vita.
Ho respirato aria fresca e ascoltato temporali inquietanti, ma quello che più mi ha colpito, è la solitudine che ogni uomo si porta appresso, anche se geograficamente in un posto rilassante, piacevole, in compagnia della natura, di amicizie, in vacanza, ma, le inquietudini, le malinconie, i ricordi di chi non abbiamo più accanto per partenze anche premature, modellano stati d’animo tali da ricercare nell’aria, nell’immenso, un grande alleato, quale è la fantasia, e la voglia di raccontare.
Personalmente amo molto il mare, ma la lettura di Massimo ha scatenato in me un grande curiosità su Sappada, di cui, francamente, non conoscevo neppure il nome e non solo, pur non essendo una camminatrice, mi sento molto attratta dalle Alpi, in particolare, dalle Dolomiti, dove ho trascorso tre anni della mia adolescenza. Chissà, potrei ritrovare quella ragazzina….
Direi che leggere, -Un fiorentino a Sappada – è come bere un bicchiere d’acqua fresca a un tavolino di un bar al riparo dalla calura estiva.

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