giovedì 13 ottobre 2011

La casa delle ragazze

racconto di SANDRA CARRESI



Era un rito.
Tutte le domeniche pomeriggio le ragazze si ritrovavano dopo una settimana forse noiosa e poco movimentata. Poi, addirittura, l’ultima domenica del mese, quando i negozi rimanevano aperti, pranzavano tutte assieme.

Angela metteva la sua casa a disposizione. Abitavano tutte nello stesso rione, ma il suo appartamento era centrale o forse Lei era quella più disponibile a fare da “padrona di casa”, con la sua abitazione a pianterreno:  pochissime scale, niente ascensore, una spaziosa cucina tinello, accogliente, soleggiata e la tavola rotonda per l’evento della domenica.

Facevano la loro partita a burraco e si divertivano, ma quando il sole invernale non faceva il prezioso e usciva, alle ragazze piaceva gironzolare ed osservare le belle vetrine e magari spettegolare e inorridire sui prezzi troppo alti.

Angela non faceva mai mancare loro il te con i biscottini, era una piccola pausa e il pretesto per spettegolare sugli avvenimenti della settimana.

Saltare il rito domenicale era raro e quando ciò accadeva era sempre per motivi di salute, semplicemente perché le ragazze avevano ottant’anni o qualcuno in più, come appunto mia madre.

Poi passavo io, la sera alle 19, con la mia Panda e facevo da taxi. Quando entravo le vedevo raggianti e divertite, qualche volta qualcuna protestava per la disattenzione della compagna di gioco alle carte  ed avevano un’aria indispettita, ma buffa.

Tutte vestite alla moda, la cipria sulle guance, il rossetto alle labbra, e l’immancabile Chanel.

Gli acciacchi dell’età e altri cattivi acquisti, erano in abbondanza e sempre in aumento, ma la voglia di vivere quella partita  che non si limitava solo al “burraco”, andava oltre all’alzata mattutina, alle medicine, alla colazione  e se lo specchio rimandava un’immagine che non soddisfaceva, c’era sempre  la possibilità di barare con quelle armi che solo le donne sanno usare, oltre il tempo, con la volontà di vivere e di piacersi ancora.

Adoro chiamarle “ ragazze”, e ancora continuo ad andare a prenderle la domenica sera, e mi si riempie il cuore quando le sento ironizzare sulla loro difficoltà ad entrare ed uscire dalla mia Panda, ma percepisco quell’ allegria che non è poi così lontana da quella di una ragazzina alle sue prime uscite domenicali; in fondo è solo una questione motoria, ma è pur sempre: Vita.

Nessun commento:

Posta un commento