martedì 6 settembre 2011

Non calpestate le margherite
Racconto di SANDRA CARRESI

Era un sabato sera di fine maggio, caldo e stellato, quando Luca riaccompagnò a casa Letizia e fu proprio lì, quando Lei stava per salutarlo che dalla sua bocca, come un fiume gli uscirono queste parole:
-“Ti lascio Letizia, è l’ultima sera che usciamo insieme, ho incontrato un’altra donna, me ne sono innamorato, mi spiace…, ti ho amata lo sai, ma adesso è finita”.
Letizia, trentacinquenne, insegnante di lettere, aprì la portiera ed entrò dentro il portone di casa senza dire una parola.
Era vero che l’aveva amata molto ed erano fidanzati, senza convivere, da ben quindici anni. Luca, aveva quarant’ anni, era biologo e si era dedicato alla ricerca in Ospedale, mentre Lei insegnava lingua italiana e storia in un Istituto Superiore.
Avevano fatto mille progetti, rimandato la convivenza e il matrimonio sempre a causa di Lei che non era pronta…
Assieme avevano girato il Mondo, acquistato mobili che erano poi stati messi da una parte, tipo collezione, e forse questo rapporto era diventato “abitudine”, comunque, questa situazione, andava bene ad entrambi.
Appena entrata in casa, Letizia, pianse disperatamente e si maledì per non essersi accorta di alcun cambiamento nei suoi confronti da parte di Luca. Poi, ripensandoci, i cambiamenti c’erano stati, eccome, ma non recenti, anzi risalivano a molto tempo indietro. Lei aveva un carattere orgoglioso e un tantino strafottente, Lui, dotato di enorme pazienza, aveva poi finito con “il farsi gli affari suoi”.
Quando gli amici comuni seppero la notizia, rimasero increduli e iniziarono a dire:
-“Ah…, ecco perché quando Letizia era a cena con i colleghi, Lui era introvabile, sempre fuori con gli amici…, c’era un’altra….”
-“Sì però scusa, anche Lei, quando Luca le chiedeva di accompagnarlo, rispondeva sempre: ma vai da solo, no?”-
Quello che all’inizio poteva essere un atteggiamento di superiorità da parte di Lei , era diventato col tempo “una sua caratteristica o un modo di fare” nei confronti di chi c’è sempre”. Beh, adesso Luca non c’era più per Lei e se ne accorse ben presto.
Dalla sorella di Luca, con la quale Letizia era ancora in contatto seppe che la nuova donna era una giovane laureata in medicina, lavorava nello stesso Ospedale di Luca e si sarebbero sposati fra sei mesi, in Ottobre.
Questo stato di cose mandò Letizia in depressione, ma faticosamente, sia grazie alla scuola, che alla palestra, riuscì, almeno apparentemente, a portare avanti i suoi impegni con disinvoltura, non fosse stato altro, che per non essere compatita o criticata a causa del carattere che si ritrovava.
A Ottobre Luca sposò Giordana. Bellissima donna, dalle caratteristiche fisiche completamente diverse rispetto a Letizia: altissima, magra, capelli corvini lunghi e lisci, occhi neri e dolci come il miele.
Qualcuno, degli amici più intimi di Letizia, all’epoca in cui erano una coppia, soleva dire:
-“Ma dai…, rilassati, scendi dalla cattedra, non sei in classe, siamo noi, i tuoi amici…”
Il suo viso, molto probabilmente per timidezza, era sempre severo, pronto alla difesa, e i suoi occhi, di un verde acqua marina, erano spesso sbarrati sulla frase di quel qualcuno che l’aveva pronunciata, lasciando a quella persona il dubbio di aver sbagliato qualcosa.
Gli sposi andarono a vivere nell’appartamento di Luca e tre anni d’amore ruzzolarono veloci senza che Luca cercasse notizie di Letizia che invece era rimasta in amicizia con la ex cognata, Marta, sentendola di tanto in tanto.
Col tempo, nasceva in Luca sempre più l’esigenza di un figlio, mentre per Giordana c’era tempo. Questo punto diventò a mano a mano una vera e propria ossessione, tanto che Luca diventò geloso; iniziò a controllare  la moglie in Ospedale, osservandola nel suo rapporto con i colleghi, sui rientri a casa, sul cellulare, e in breve tempo la loro unione diventò bufera. Giordana cercava di tranquillizzarlo, anche se, con questo sconosciuto e nuovo comportamento del marito, del tutto inaspettato, di un figlio, proprio non se ne parlava…
Era di nuovo maggio di alcuni anni dopo la famosa sera, al tempo in cui Luca aveva lasciato Letizia, ma tarda mattinata, cielo chiarissimo, bella giornata di sole, quando il telefono di Letizia squillò. Lei, ascoltò la voce rotta dai singhiozzi di Marta e  all’inizio non capì niente, poi comprese la tragedia: nella notte Luca aveva ucciso Giordana soffocandola col cuscino e poi…si era sparato, alla tempia….
Li avevano trovati in quel letto, luogo di passione e di grande amore.
Sangue e disordine. Lunghi capelli neri sparpagliati in un viso bellissimo dagli occhi sbarrati nel vuoto.
E’ difficile capire la testa umana, così come è difficoltoso ascoltare l’animo in qualche modo ferito. Lui, era sempre stato un uomo buono, paziente e disponibile, questo è ciò che conservava di Luca la testa di Letizia, Lei aveva sofferto più di quanto Lui avesse potuto immaginare, e in tutti questi anni, Luca, non aveva chiesto neppure a Marta, notizie di colei che aveva condiviso con Lui quindici anni di vita;  si era innamorato di un’altra donna, Le aveva donato  tutto il suo amore e  ne aveva ricevuto sicuramente altrettanto, poi…qualcosa era scattato, di grave, tanto da chiudere la partita della vita in maniera drammatica, lasciando intorno dolore atroce da gestire a chi rimane.
E’ facile calpestare le margherite, basta camminare in un bel prato verde, correre, giocare, scherzare, stendersi e lasciarsi sopraffare dall’insano possesso di un’altra vita, a volte anche non solo fisicamente, creando così danno a quella terra, diventata ormai, sgualcita e morta.


SANDRA CARRESI

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