di Lorenzo Spurio e Massimo Acciai
prefazione a cura di Paolo Ragni
Faligi Editore, 2011
Genere: Saggistica/Critica letteraria
ISBN: 978-88-574-1703-5
Costo: 20 €
Recensione a cura di Sandra Carresi
I giardini e le loro metafore. Un viaggio nel mondo fiabesco
dell’irrazionale dove si percepisce l’azione malevola dell’essere umano su
esseri deboli e inferiori. Ma anche la magia di un mondo abitato da elfi,
specchi parlanti, regni circondati da terre desolate, montagne imponenti,
natura dall’apparenza bella e gentile, che si rivela poi ricca di intrighi e
malvagia, ma, abitata anche da animali parlanti e saggi.
Il giardino, il bosco, l’orto, rappresentano il -
Mondo – con i sentimenti di ognuno, sia fantasiosi che umani, gli
innamoramenti, le nostalgie spesso causate dal trascorrere veloce del tempo,
gli affetti perduti appartenenti all’infanzia, il riavvicinamento della memoria
a qualcosa di perduto ormai lontano e che improvvisamente riaffiora in età
adulta riportandoci ai primissimi anni della nostra esistenza terrena.
Ognuno di noi, a volte anche incolpevolmente, possiede quel
giardino, spesso lo ignora e non se ne cura, poi lo ritrova in se stesso fra la
pace e la bellezza apparente o addirittura, in quel semplice spazio verde,
legge la propria vita; riaffiorano i personaggi a lui cari ed anche tutte le
avversità che come un fiume, lo hanno attraversato.
Anch’io possiedo un giardino e ne osservo il passaggio delle
stagioni, i suoi mutamenti e gli animali. Il caro Benny, ormai adulto che
rincorre i merli, il gattino del vicino che gioca a salire e scendere
dall’ulivo, il boschetto di betulle che da rigogliose e ricche di foglie verdi
nella bella stagione, mutano quasi magicamente in ottobre vestendosi di rami
secchi. E penso alla vita, un enorme spazio verde dove i personaggi che
incontriamo e a cui ci leghiamo, ci fanno compagnia, ci danno gioia o ci
graffiano, proprio come una grande magia, e nel finale lo specchio, ci rimanda
la visione del nostro vissuto.
Grazie a Lorenzo e a Massimo per questa bella riflessione.
Sandra Carresi
Firenze, 9 Luglio 2012
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